Ci sono momenti di vita in cui ti sembra di morire e ci sono attimi in cui certe parole pesano e arrivano forti come macigni allo stomaco. E allora vorresti fare capire quell’impartire l’educazione che ogni mamma e papà tramanda di generazione in generazione per il bene dei propri figli. Non è nascondere la verità e non è neanche non sapere preparare alla vita la propria creatura che è nata da te e vuoi ripararla dal male del mondo. No, questo non è! E’ più semplicemente l’impartire attraverso la crescita, quell’inculcare dei valori che sono sempre il primo passo verso il cammino della vita. Il rispetto verso gli altri deve essere un principio basilare, anche verso coloro i quali manifestano idee diverse dalle tue. Tutto ciò, deve rappresentare il motivo portante della buona educazione nel tuo confrontarti con gli altri, anche con chi dell’arroganza fa il suo pane quotidiano. E poi, tra tante altre cose, c’è il dovere da parte di un genitore di indirizzare il proprio figlio allo studio, alimentando il desiderio di raggiungere prestigiosi progetti di vita. E così lavori, ti sacrifichi, ti arrabatti economicamente per il suo mantenimento agli studi, cogliendo sempre i momenti di soddisfazione personale che altruisticamente rappresentano il godere dei suoi successi, mentre condividi le sue delusioni senza mai apparire troppo presente e magari pure invadente. E mentre passa il tempo e il figlio lascia la casa in cui è nato e vissuto per cominciare il suo cammino di vita da solo, ecco che si accorge di un mondo totalmente diverso da come mamma e papà glielo ha insegnato per ripararlo dalle verità, talora di grave crudezza, che il mondo contemporaneo ti mette di fronte fuori dalle mura di casa. E quando in aperta discussione ti si dice quasi incolpandoti quella frase: “Mamma, papà, il mondo che mi avete insegnato non è questo”, provocando in lui gravi conflitti interiori e fragilità esistenziali, ecco che ti senti quasi in colpa di non avergli costruito addosso quella corazza repellente capace di respingere ogni attacco dal male. E allora pensi quanto sia difficile il mestiere di genitore e quanto sia delicato nei suoi innumerevoli sviluppi di vita, essere in grado di sostenere qualcosa che nessuno mai ti ha insegnato e che tu porti avanti semplicemente mettendo in atto da genitore, quelle che sono state le tue reminiscenze di figlio di un tempo. Da figlio a genitore il salto è notevole, anche perché ti accorgi che il mondo non si è fermato ma è andato avanti nel suo vorticoso cambiare le nuove generazioni. Tuttavia, c’è da dire che l’impartire la buona educazione ai propri figli resta un fatto doveroso che va oltre tempo, le mode e qualsiasi altra forma di cambiamento sociale. E allora quel sentirsi colpevolizzare dal proprio figlio che ciò che gli hai insegnato non risponde esattamente alla realtà della vita, pesa come un’ingiustizia che ti fa crollare il mondo addosso, anche perché le esperienze fatte devono insegnarti a difenderti per non farti ferire: “Amore mio”. Mamma e papà sono genitori responsabili che ti hanno dato il loro meglio e adesso è ingiusto da parte tua farli soffrire e incolparli di qualcosa che non esiste. Il mondo è costruito sui rapporti umani e sul loro intendersi, ma la vita con il suo scorrere della quotidianità nasconde insidie e pericoli da evitare, facendo di ogni esperienza positiva o negativa la ragione del proprio crescere. Ma questo sei tu, “Amore mio”, che devi impararlo a tue spese, senza farne colpa alcuna a chi ti ha concepito la vita con amore e per il quale devi essere orgoglioso, proprio di fronte a quel mondo che tu dici non ti sia stato mai insegnato nella sua realtà. Il mondo è tuo, figlio mio, non lasciarti abbattere da certe crude realtà, ma affrontale giorno dopo giorno. Noi non ti abbiamo nascosto nulla, semmai ti abbiamo riservato tutto l’amore che un genitore ha per il proprio figlio.
Salvino Cavallaro